NATALE A TEATRO
PRODUZIONE
IMMAGINADI
DRAMMATURGIA
ALFREDO TROIANO
Chi è Caco?
Un clochard?..
Un viaggiatore?..
Un esploratore di mondi, forse..
Lo spettacolo racconta la giornata di un senza-dimora. Affamato, vaga per il mondo sperando di incontrare la donna ideale.. o la propria anima
Questo episodio è il primo di una serie di avventure che lo vedrà coinvolto in contesti diversi, e dove utilizzerà linguaggi espressivi di volta in volta diversi.
LO SPETTACOLO
La storia dell'eremita Pietro Angelerio raccontata attraverso la grande tradizione dell’OPERA DEI PUPI, patrimonio immateriale e orale dell’umanità (Unesco): una storia antica ma capace di parlare al cuore del presente, con tutta la forza, il pathos e al tempo stesso la leggerezza di un’opera teatrale.
Ecco svolgersi davanti agli spettatori la vicenda dell’eremita Pietro del Morrone, considerato santo ed eletto papa col nome di Celestino V: l’emissione della bolla chiamata PERDONANZA, la rinuncia al papato, la fuga e, infine la morte avvenuta a Fumone.
Tutta la vicenda è stata adattata teatralmente, con un processo creativo e di fantasia da cui nasce una drammaturgia inedita, in cui ci si è comunque attenuti con assoluta fedeltà nel riportare personaggi e passaggi storici realmente accaduti.
Il
teatro di figura e la tecnica del Cunto dà vita ad uno spettacolo
unico nel suo genere, per rappresere un momento fondamentale della
memoria storica collettiva.
LA COMPAGNIA PUPI ITALICI
La compagnia è stata fondata da Girolamo Botta marionettista(puparo) e pittore nato a Palermo nel 1985, da sempre appassionato d'arte, dopo il diploma all'Istituto d'Arte dà il via alla sua carriera artistica frequentando diversi laboratori e teatri di figura del famoso teatro dei pupi Siciliani della città natale, nel 2013 si trasferisce in Abruzzo nella città di Sulmona fondando la compagnia e la realizzazione dei Pupi Italici insieme ad Alessandra Guadagna.
OPERA DEI PUPI
L'Opera dei Pupi è l'antica forma teatrale di figura di origine Italiana nata nel 1700, dichiarata nel 2008 patrimonio orale e immateriale dell'umanità Unesco (come la Perdonanza Celestiniana, dichiarata nel 2019 ) patrimonio culturale e di salvaguardia con legge Italiana n. 77/2006.
La
figura è stata usata fin dai tempi antichi per trasmettere qualcosa
al suo interlocutore, anche se il pupo è di complessa costruzione
artigianale riesce a trasmettere con naturalezza e semplicità le
storie che rappresenta.
IL CUNTO
Inanzi tutto occorre dire che è la forma di teatro più antica che esista. Il Cunto viene fatto con l’essenziale che richiede la tradizione: una pedana, una spada, il corpo e la voce.
Durante il racconto la voce si trasforma, fino a raggiungere alcuni momenti drammatici, in cui la recita risulta una metrica regolata che supera qualsiasi significato per toccare l’astrazione del corpo sonoro.
Il cuntista, ovvero il narratore professionista del ciclo carolingio e di storie epico cavalleresche è stato probabilmente il veicolo principale attraverso cui l’Opera dei Pupi ha derivato i soggetti da rappresentare nella sua forma ciclica. Da questi il puparo ha appreso la tecnica di interrompere il racconto in un momento cruciale, suddividendo le storie in infinite puntate.
Gli
studiosi convergono tutti nell’affermare che sono state proprio le
storie raccontate dai cuntisti ad ispirare la nascita del pupo
armato.
SCENOGRAFIE
Nello spettacolo sono anche presenti vere e proprie opere di arte figurativa. Il cartellone a quadri, classico ed essenziale appoggio scenografico del cuntastorie, insieme ai fondali dipinti che fanno da sfondo alle scene dei pupi, sono parte di una scenografia teatrale tradizionale, così come gli stessi pupi, scolpiti, assemblati e lavorati a mano, sono frutto del lavoro artigianale e creativo di Girolamo Botta.
PRODUZIONE
PICCOLO TEATRO ORAZIO COSTA
COMPOSIZIONE DRAMMATICA
DOMENICO GALASSO
MUSICHE DAL
VIVO
VIOLINO
ANTON BIANCO
reading/spettacolo
La forza evocativa della parola e il fascino irresistibile della musica si legano in una narrazione di volta in volta appassionata, lucida, moderna, mai canonica della festa.
NOTE DI REGIA
Tanto tempo fa, dicono, tre re, seguendo una stella, fecero un lungo, lunghissimo viaggio da Oriente a Occidente. A Betlemme, dicono, si fermarono davanti ad una grotta. Noi, per una distrazione, probabilmente, credendo seguitare la strada dei re, abbiamo, invece, proseguito diritto, diritto, sempre diritto. Siamo occidentali, ora. Disorientati. La prova è in questi racconti. Una protesta contro il clangore del Natale, variamente sofferto secondo le diverse latitudini, longitudini, sensibilità… malessere vissuto, pensato, taciuto, confessato, scritto, cancellato, respirato, deglutito, vomitato, suonato, muggito, ragliato, danzato, che inventa la sua medicina rifacendo il percorso al contrario: sperando poter trovare una stella, un Oriente…
E i tre re?